tutto: le dissi: cosa credi? Io ho l’innamorato, laggiù; è ricco, ha due stazzi, quello di sua madre e quello di suo nonno, e un salto intero, sì, quasi la metà del salto fra San Teodoro e Posada. È più ricco del nostro padrone, che pure prende cento scudi al mese. Ebbene, se Dio vorrà, mi sposerà, perchè ci conosciamo da quando avevamo sette anni e lui veniva nello stazzo dei miei padroni. Siamo andati assieme alla festa di San Paolo a Monti e assieme a quella del Rimedio; lì egli fece voto di sposarmi. Ma sua madre vuole che egli sposi una donna ricca, e il tempo passa così. — Allora la cuoca mi disse: cara mia, se tu lasci passare ancora il tempo così, ti rimarrà un mucchietto di mosche in mano. Cerca di sposartelo adesso che è ancora tenero, il tuo ragazzo, altrimenti sua madre gli farà sciogliere il voto! — Ma come devo fare? — domandavo io. Allora mi disse, — ma rideva, quell’indemoniata: — Ebbene, fa voto tu pure; prometti di esser sua moglie e comportati con lui come tu lo fossi davvero. Se, come tu dici, la madre è donna religiosa, non potrà opporsi più. E così siamo andate a San Pie-