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120 | il primo viaggio |
in tanto si vedevano lungo la strada file di peri carichi di frutta. Era di settembre. Il giovane guardava i peri e diceva:
«Noi quest’anno ne abbiamo innestato quasi duemila, nelle nostre tancas di Ottana, le tancas del Rettore, mio zio, lo avrete sentito nominare».
La zia mi guardava sorridendo.
«E questo terreno è nostro, e quest’altro è nostro. Sì, quest’anno non c’è stato male: abbiamo avuto mille quarti di mandorle. Mio cugino Ascanio Piras, il nipote dell’Intendente, li avrete sentiti nominare....
Sì, mio zio li aveva sentiti nominare: gente potente, gente dalle reni forti; ma la vanagloria del viaggiatore dovette urtarlo perchè disse:
— Sì, conosco Ascanio Piras: ha preso in affitto un pezzo del salto di Sant’Antoni ’e Mare che è del nonno di questa ragazza.
Il giovane diede un balzo e si volse tutto a me come per guardare una meraviglia: non ho mai dimenticato il suo sguardo.
E cominciò a parlarmi e cominciò a scherzare con me: mi domandò quanti anni avevo e se ero sposa.