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104 ritorno

guardò su e giù, con gli occhietti neri lucidi, vide bene che la casa Fadda era tutta chiusa come una casa in lutto, vide le donne a curiosare sulle porticine delle casupole, chi con un canestro in mano, chi con un bambino al seno, ma stette immobile sul cavallino immobile. Giù in fondo alla strada in pendio vedeva brillare il torrente, verde fra gli ontani di cui s’aprivano timide le prime foglie, gialline e tremule come farfalle. Qualche uomo, sbarbato, col cappotto di velluto, attraversava la strada; guardava la vecchietta, si volgeva a guardarla ancora, spariva: lei rimaneva immobile. Finalmente una donna disse dall’interno d’una casetta:

— Ecco Costantino Fadda, — e la vecchietta vide venir su, dalla parte ombrosa della strada, un uomo curvo che camminava come un cieco rasente al muro e di tanto in tanto si fermava, un attimo, pensieroso, accomodandosi la berretta, e pareva ricordarsi di qualche cosa che dovesse costringerlo a tornare indietro. Ella lo fissava dall’alto, dura, silenziosa. Era quell’uomo dall’aspetto miserabile il ricco proprietario Costantino Fadda al quale la prima moglie aveva lasciato