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il padrone 95


brucia, — disse l’infornatrice, aiutandola a sollevarsi; ed entrambe tornarono al lavoro.

Di là nell’ingresso gli uomini vigilavano; non s’erano detti nulla, ma tutti capivano che bisognava proteggere la povera creatura sola e difenderla dalla persecuzione del suo tiranno. Di tanto in tanto si udiva la tosse straziante di lei, e di fuori il mugolio del vento pareva la voce del suo terribile nemico.

Eppure quando qualcuno picchiò alla porta ella corse ad aprire; era una cliente ed ella le lasciò prendere il pane, intascò la moneta e non rimise la spranga. Pareva non ricordasse o non temesse più nulla, e più tardi, poichè gli uomini non se ne andavano, cominciò a brontolare.

Allora uno di essi, quello che l’aveva portata in braccio, si avanzò risoluto.

— Maria Franchì, non sarebbe bene che qualcuno di noi restasse qui? Non hai paura?

Ella lo guardava stupita; parve ricordarsi, esitò.

— Ma no, — disse infine, — chiuderò bene la porta.