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di caccia. Ma io ti darò una lezione, maledetto: una lezione che ti insegnerà come tirare il colpo anche con la mano sinistra.

La tromba dell’automobile, intanto, non si faceva sentire; ma le orecchie del guardacaccia erano tanto buone ancora da distinguere il fruscìo; e uno ne sentì, ad un tratto, lontano strisciante, minaccioso nel suo silenzio appunto come quello del passo del brigante che tesse i suoi agguati.

La tromba non risonava, no, per non dare l’allarme; eppure un’anatra si levò dai cespugli della riva, seguita dai suoi anatroccoli: erano tutti d’argento, con solo la cima delle ali orlata dei colori dell’iride: e i becchi a cucchiaio, gialli e lucidi come d’avorio.

— Ecco, — pensa il vecchio, — persino loro sentono il pericolo, e quella stupida no: è più stupida delle anatre.

Passò qualche momento: una incertezza quasi paurosa lo fermava nel suo covo, come fosse lui la vittima destinata al colpo del cacciatore: aveva sperato che questi, prima di ogni cosa, anche per salvare le apparenze, fosse sceso allo stagno per tirare qualche colpo; ma il tempo passava, e le cose intorno pareva partecipassero, immobili alla sua angosciosa attesa. Anche l’anatra, con la sua nidiata, si era di nuovo nascosta fra i cespugli.

Egli si drizzò, alto, col busto e la testa eretta come quella di un serpente: e gli occhi verdognoli ne avevano la luce velenosa: ma d’un colpo tornò a ripiegarsi, quasi stendendosi a terra. Aveva veduto il signorino, col suo vestito gri-


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