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teva alla stazione, e questa alle altre stazioni del regno: tutta una nazione era in subbuglio per lui. Ma poi si accorse che si trattava dell’impassibile canto dei grilli.
Finchè non tornò, in motocicletta, il contadino: aveva accompagnato la moglie per la visita annuale ai genitori di lei, con relativo banchetto per la lieta occasione: adesso egli era più allegrotto del solito.
Quando si accorse dello strano uccello appollaiato sul pagliaio si mise a ridere come un pazzo. Tuttavia Giuseppe scese con una certa dignità, anche perchè l’altro teneva fermo il cane; e spiegò a modo suo l’avventura.
— Sono arrivato fin qui passeggiando; e adesso, per il vostro schifoso cane, faccio tardi a tornare a casa: sono il figlio dell’avvocato Volpini.
Allora il contadino, quasi intimorito, si offrì di accompagnarlo a casa in motocicletta.
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