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tizie del figlio e, se non altro, mandargli denaro. Forse lo invoglierebbe a tornare. Ma dove cercarlo? Era più silenzioso e introvabile del fantasma che si appoggiava ai mobili e li faceva gemere.

L’idea che fosse morto, peggio che in guerra, che le sue ossa biancheggiassero in terra straniera, a poco a poco la vinceva e allargava intorno a lei un vuoto freddo e inumano: allora si ricordò di Dio e si mise a pregare.

— Signore, fatemi almeno avere sue notizie: lo aiuterò, gli manderò tutto il denaro che ho in casa.

Più grande offerta non poteva fare, scambiando Dio con un usuraio.

E fu esaudita; poichè qualche tempo dopo il figlio le scrisse dalle Indie inglesi: s’era fatta una magnifica posizione, ed anzi aveva il piacere di mandarle un assegno di cento sterline.


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