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86 | freddo |
— Se non ci sei tu.... — mormorò.
— Ti abbraccerai la stuoia.... Va, di’ a nonna che sto per partire.... Aspetta, prima.
La rincorse sotto la tettoia e l’abbracciò forte. Ella era più alta di lui, bella, rosea, col naso aquilino e due grandi occhi rotondi, lucenti. Anch’ella lo strinse, quasi lo sollevò, e gli disse:
— Promettimi almeno che non passerai nel mio paese. Lo sai che mio fratello ti vuole uccidere.
— Egli non mi conosce. E poi.... che potrà far lui? — disse il giovine, con quel disprezzo che i ricchi paesani sardi hanno per i poveri. — Formica!
— Formica? Vedrai come ti pungerà, quella formica! — esclamò la fanciulla, respingendolo. — Avvicinalo e si vedrà!
— Basta! — egli comandò con voce aspra. Ma poi si raddolcì e mentì con quella sua aria di fanciullo ingenuo:
— E poi non ti sposerò?
— Quando? Quando il nibbio tesserà la tela per la mia camicia da sposa?
Egli rise.