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— La neve non può tardare, — annunziò la giovine serva, guardando il cielo bianco, — prenditi almeno un ombrello, Maureddu....

Un ombrello? Il giovine padrone si mise a ridere. Portar l’ombrello era per lui un segno di debolezza, quasi di vigliaccheria.

— Vedrai che nevicherà; perchè parti con questo tempo?... — riprese la ragazza, con voce ardente e lamentosa. — Io non potrò dormire....

Maureddu rise ancora. Per lui tutto era oggetto di riso, ma d’un riso quasi infantile, che non offendeva nessuno.

— Tu non potrai dormire? Allora, scendi in cucina, allora, — disse, mentre finiva di sellare il cavallo.

Anch’ella rise un po’, melanconica e voluttuosa.