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e per l’ossessione che il suo ricordo gli destava nell’anima.

Camminarono un po’ in silenzio, attraverso la via principale del paese.

Di qua e di là sorgevano casette umili, siepi, alberi che cominciavano a fiorire. La strada era deserta: le case, le siepi, gli alberi sfumavano nella vaporosità argentea della sera.

Una lunga catena di idee passò rapida nella mente di Andrea: alla fine egli sentì un prepotente bisogno di parlare in qualche modo di ciò che pensava. Cominciò col chiedere:

— Ha qualche bel libro da farmi leggere? Mi ricordo che comprava sempre qualche novità: ora poi!...

— Ora poi che sono ricco — disse l’altro scherzando — non compro più nulla! Però, se lo vuoi, ho un libro nuovo, i Pensieri di Tolstòi.

— Ho letto quasi tutti i libri di Tolstòi — disse Andrea — dai quali i Pensieri sono presi. Non mi vanno tutte le idee di Tolstòi: specialmente alcune sarebbero state più convincenti se egli le avesse espresse in gioventù. Un vecchio, che vorrebbe proibire ai giovani quanto egli ha fatto in gioventù, non mi va.

— Questo è vero; ma se egli stesso non