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che io intendo di rappacificarmi con lui per poter penetrare nello stazzo?


Più tardi Andrea domandò notizie del signor Tedde.

— Egli è contento come una pasqua, — disse zia Andreana. Il bambino cresce a meraviglia, e il maestro ne va matto. Ah, egli è davvero un uomo felice. Tu sai che ha sposato la più ricca ragazza del paese: ha una casa che sembra una chiesa. Ma già, tu andrai a trovarlo oggi stesso, e vedrai....

Andrea sorrise ricordando l’ammirazione e la soggezione che il maestro gli destava un tempo.

Andreana non aveva finito di parlare, quando arrivò il Tedde, con uno smagliante soprabito turchino e una cravatta di raso bianco fermata da una piccola freccia d’oro. Abbracciò lo studente e lo baciò su ambe le guancie, e Andrea al suo sentimento di superiorità sentì mescersi un granellino d’invidia. Ma un granellino che si sciolse subito. Uscirono assieme e cominciarono a discutere su molte cose. Andrea si mostrava scettico e ironico. — Cosa vuole? — ripeteva. — Vivendo nelle grandi città si perde ogni sentimento poetico,