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scie gialle e nere; aveva lavata la panca posta accanto al focolare, sotto la quale e sulla quale stavano le masserizie di cucina; e in fine aveva fatto il pane bianco, e comprato delle uova, e zucchero e caffè.
Il ragazzo non era vizioso, non fumava, ma beveva molto caffè. Così tutti i risparmi di Andreana Verre se n’erano andati. Ora ella aspettava l’arrivo di suo figlio, ma con tristezza ansiosa: ella sentiva istintivamente che Andrea era infelice, e che la casetta pulita, il caffè bollente, il letto ben messo, non sarebbero bastati per rallegrarlo.
Infatti Andrea arrivò, bevette il caffè, vide la coperta gialla sul letto, ma non si rallegrò.
Sua madre lo seguiva con lo sguardo inquieto: le pareva uno straniero, così pallido, scarno, mal vestito, e ne provava dolore e soggezione; soggezione che egli non le aveva mai imposto, quando ritornava bello e ben vestito.
— Ebbene, — egli chiese, dopo che ebbe messo a posto le sue cose, — che notizie mi date?
— Che vuol che ti dica, figliuolo mio? Le notizie son sempre le stesse.
— Quell’uomo non è più tornato qui?