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mentre soffia il levante 315


— Che fate, agnellini del mio cuore? Perchè state così lontani come le stelle? Tenetevi dunque per mano, abbracciatevi....

I due giovani si guardarono ardentemente; ma zio Diddinu alzò la voce tonante:

— Vecchio ariete, lasciali in pace: essi non hanno bisogno dei tuoi consigli.

— Lo so, e neppure dei tuoi! Essi troveranno bene il modo di consigliarsi fra loro! — rispose il vecchio.

— Se ciò fosse, — disse il contadino, — io dovrei scacciare quel giovane come si scacciano le vespe. Da bere, Maria Franzisca!

La fanciulla si tolse, un po’ mortificata, dalle braccia del vecchio, e Predu disse, accomodandosi la berretta e sorridendo:

— Bene! Cantare e mangiare non si può, nè altro…. Ma bere sì?

— Si può tutto perchè Dio è grande, — mormorò il cieco, seduto accanto al fidanzato. — Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini di buona volontà.

E bevettero, e come! Solo Pietro bagnava appena le labbra sull’orlo del bicchiere. Fuori le campane suonavano; s’udivano grida e canzoni errare col vento. Verso le undici tutti si alzarono per recarsi alla messa di mezza-