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304 | colpi di scure |
— Vattene! — urla allora zio Cosma, — vattene via subito, anima pidocchiosa. Vattene o ti ammazzo, ti schiaccio come una lucertola.
— Cosa? — Il giovine non sorride più, e balza in piedi impensierito dal grido selvaggio del vecchio.
— Tu hai paura di me? — continua a urlare zio Cosma. — Tu hai paura dei miei occhi? Giovine di ferula, statuetta intagliata nella foglia del fico d'India! E sei tu che vieni a snidare il vecchio avvoltoio? Ma io ti caverò gli occhi. — Vattene! — riprende. — Non ti muovi? Senti, vedi questa immagine, sulla tabacchiera?
— Cosa?
— Ora ti dò io la cosa.
Zio Cosma si alza e si avvicina al giovine, mettendogli sotto gli occhi la tabacchiera.
— Vedi: — dice — questo è un uomo che io ho ammacciato. Capisci?
— Sì, — accenna il giovine, fissando sulla tabacchiera i dolci occhi un po' spauriti.
— Ebbene, come ho ammacciato questo cristiano, così ammaccierò te e i tuoi compagni quando verrete a tagliare qui. Avete com-