Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
colpi di scure | 303 |
— No, — risponde il giovine e sorride con gli occhi chiari scintillanti. — E voi avete figliuole?
— Sì, ma non fanno per te: soltanto, se tu vuoi, possono filare una corda per appiccarti.
— Cosa? Babbo Cosma, io conosco le vostre figliuole. Le ho viste a ballare, domenica, nella piazza della chiesa.
Questa volta tocca al vecchio gridare:
— Cosa? Cosa? Cosa conosci tu, pidocchioso, occhi di gatto, forestiere cornuto? Se osi chiamarmi ancora babbo Cosma ti bastono, come è vero San Francesco.
Il giovane continua a sorridere, battendo le unghie sulla bottiglia. In fondo alla foresta s'ode il vento fremere con tristezza: i colpi delle scuri arrivano distinti.
— Ah, — dice zio Cosma, — vi avvicinate, vi avvicinate, figli del diavolo!
— Ebbene, — grida, rivolto al giovine, — taglierete tutto?
— Cosa?
— Così! — fa atto di tagliare. — Tutto?
— Tutto.
— Questo anche? — chiede il vecchio, toccando il tronco dell'elce.
— Sì.