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294 | lo studente e lo scoparo |
mina. Al di là del mare, in Continente, gli uomini vogliono diventare tutti eguali; fra venti o trenta anni, forse prima, non ci saranno più nè ricchi nè poveri; cioè tutti gli uomini lavoreranno e tutti avranno da vivere comodamente. Anche qui, in Sardegna, arriverà questa legge. Non datevi pensiero per vostro nipote; quando egli sarà vecchio non si trascinerà come voi, per le lande incolte, a rischio di morire nel deserto e di esser divorato dai corvi.
Il vecchio ascoltava; scuoteva tristamente la testa e gemeva, reprimendo un nuovo scoppio di tosse che gli sollevava il petto.
— Abbiate pazienza, — proseguì Lixia, infervorandosi nella sua parte di apostolo. — I tempi cambieranno. In tutto il mondo, e quindi anche in Sardegna, non ci saranno più poveri, non ci saranno più malfattori, più invidiosi, più farabutti come il mio parente Virdis, più carabinieri, più bambini che faranno morir disperati i vecchi infelici. Qui dove crescono le scope, in questi campi desolati, ebbene, vedete, qui, proprio qui, si vedranno verdeggiare le vigne, gli orti, i chiusi….
— Ebbene, pazienza, — interruppe il vecchio scoparo, — vuol dire che le vigne e gli orti