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280 il fermaglio


“Certamente, — rispondo io, — se sono qui! Permettete una parola.

“Eva guarda l’amico, l’amico converge gli occhi, ritirandoli verso il naso il più che può, e poi si allontana di qualche passo.

“Allora io dico all’Eva:

“— Senti, cara, chi ti ha dato il fermaglio che tieni sul petto?

“— Chi me lo ha dato? Oh, bolla, l’ho comprato!

“— Senti, cara, smottiamola, — dico io, — quel fermaglio è mio; tu l’hai preso da casa mia.

“Allora lei mi fa una scena.... ma una scenai Comincia a dirmi che mi darò querela per calunnia, ecc., ecc.

“— Senti, cara, — dico io allora, — non arrabbiarti così. Poiché non vuoi che ci aggiustiamo alla meglio, ti darò querela anch’io, e vedremo....

“Eva diventa una furia; chiama il signore che l’accompagna, e costui si avanza, pianino, pianino, con prudenza, anzi, m’è parso, con un certo timore; ella comincia a raccontargli la storia, e finisce col dire:

“— Voi ricordate che vi ho sempre detto come questo fermaglio mi venne regalato dal