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il fermaglio 259


riflesso del ventaglio descritto da Speranza, gli sfiorò il viso, gli bruciò gli occhi. La scopa con gli spaghi rossi e verdi scivolò di nuovo fra le gambe sottili del giovinetto, e per lunghi minuti egli non la riprese.

Eva era tornata! Era tornata su un carrettino, vestita di rosso, "con un ventaglio rosso, grande, grande, con la catena". Era partita in barca, con un vestitino giallognolo, scolorito, pallida, magrina, bianca bianca, — Francesco lo ricordava come fosse ieri, — e tornava vestita di rosso, col ventaglio, grassa, certo anche rossa in viso. Ah, svergognata! Perchè tornava? Sì, egli lo sapeva. Ella ora viveva con un farmacista; s’era stancata di cucire trapunte dai Fratelli Bocconi e aveva cambiato il vestitino giallognolo col vestito rosso…. Uno dei padroni di Francesco, che andava spesso a Milano, l’aveva vista anche a teatro, eppoi anche al gioco del pallone; una volta con un uomo, la seconda volta con un altro. Ella si divertiva, ingrassava, aveva dei ventagli con la catena….

Quasi senza accorgersene, Francesco balzò in piedi, a pugni stretti: i suoi piccoli occhi verdi, incassati tra la fronte enorme e gli zigomi sporgenti, brillavano di lagrime e di