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244 | il vecchio servo |
— gridava il piccolo prepotente. — Ho bisogno di cani, io?
Sidru ebbe un’idea bizzarra: sollevò il bastone e mutando voce gridò:
— Ohè, con chi parli, tu, moscherino? Chi sei tu? Io non ti conosco.
Basile, che non era intelligente quanto prepotente, restò alquanto perplesso: guardò il cappotto del servo, la sua berretta, il suo bastone. Poi disse:
— Vecchio sdentato, e non sei il mio servo tu?
— Il tuo servo? Un corno! Perchè ci rassomigliamo? Io non sono servo, sono padrone. Se non mi conosci, ti faccio sapere che mi chiamo Sebastiano Marou.
— Va là, va là, — disse Basile, tirando le briglie al cavallo che s’era messo a pascolare. — Tu sei Sidru; io non mi inganno.
— Vattene, e se è Babbo grande che ti manda, digli che non ho bisogno d’essere invigilato. — Vattene o mi arrabbio davvero… — E non si mosse finchè Sidru non finse d ritornare verso l’ovile.
Il giochetto continuò parecchi giorni; ma oramai il vecchio servo non ne poteva più.
— I miei padroni sono stati sempre matti.