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il vecchio servo 243


— Tu caccia via le pulci, piccola rana velenosa, — rispose tranquillamente il servo. — Padrona mia, datemi da cenare; me lo merito.

La vecchia paesana, alta e grassa, con un profilo da matrona romana, porse al vecchio il canestro del pane e gli fece cenno di tacere perchè il "pulcino" non si arrabbiasse oltre.

*

E perchè il “pulcino„ non si arrabbiasse oltre, i padroni decisero che Sidru continuasse a vigilarlo, sì, ma non rientrasse a casa nè si lasciasse in alcun modo scorgere da Basilio.

Non tutti i giorni il fanciullo pretendeva di tornare in paese, e non sempre il nonno esaudiva il suo desiderio; ma quando ciò avveniva, il "pulcino" non dimenticava di voltarsi ogni tanto, e una sera scorse in lontananza il servo.

Cieco di collera, volse il cavallo, andò incontro a Sidru e quando gli fu vicino sollevò il piede per dargli un calcio sul viso.

Il vecchio fece appena a tempo a scansarsi: lagrime di rabbia e di dolore gl’inumidirono gli occhi.

— Perchè, ma perchè mi vieni appresso?