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padre topes | 231 |
Padre Topes, già pallido come un cadavere, diventò livido e cominciò a tremare.
— Padre, — supplicò a mani giunte, — non mi mandate: no, non mi mandate. Mi assaliranno di nuovo. Ho paura. Abbiate pietà di me; mandate un altro.
— Un altro non lo crederebbero: direbbero che facciamo una speculazione. Andate, padre Zuanne; quando vedranno il vostro viso invecchiato ed i vostri occhi pieni di terrore, raddoppieranno le offerte.
Invano il piccolo frate pregò e supplicò. Padre Chircu sapeva bene il fatto suo, per non desistere dalla felice idea balenatagli in mente; però concesse a frate Topes una settimana di riposo.
Fu una settimana di martirio.
La primavera splendida della montagna avvolgeva di luce e di fragranze il vecchio convento verde d’umido e di musco. Le gazze fischiavano di gioia nel bosco odoroso di viole; ogni filo d’erba tremava e brillava alla brezza tiepida. Padre Topes delirava, col sangue arso da una invincibile ossessione di rimorso, di ricordo e di desiderio. E volevano ch’egli ripartisse! No, piuttosto morire; perchè partire significava incamminarsi ineluttabilmente ver-