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per riflesso | 15 |
— Anche tu non parlavi. Eppure la lingua ce l’hai, e lunga.
— Io avevo vergogna. È stata quella donna, la giovine, che accennò di darci il pane: la vecchia strega non voleva. Deve esser buona, zia Millèna. Sì, dopo tutto è mia zia....
— Sì, deve esser buona: sta zitto, però: ogni piccola macchia porta orecchie.1
— Parlo forse male? Dico solo la verità. C’è forse male a dir la verità? Non è vero che quella vecchia è una strega? Se domenica.... — concluse Andrea minaccioso, — se domenica non ci dicono di sì, sarà colpa della vecchia.... ed io....
— E tu? — chiese la madre, volgendosi a guardarlo.
— Nulla! — egli rispose pronto, e cambiò discorso.
— Sentite, che uccello è questo? Come canta bene! Chiù, chiù, chiù, chiù, chiù, cinque volte, e poi si ferma, poi riprende a cantare cinque chiù ogni volta. Che uccello è?
La madre ascoltò, guardò.
— Forse un merlo.
— No, non è un merlo.
- ↑ Proverbio sardo.