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i giuochi della vita 167


loro che avendo un capitale e volendolo raddoppiare lo tengono infruttuoso piuttosto che darlo a miti interessi. Guarda altre scrittrici; han cominciato su giornaletti di provincia ed ora sono arrivate alle più grandi riviste europee.

Carina rideva, di nuovo nascosta sotto la coperta. Incoraggiato da quel riso, Goulliau staccò da un chiodo la camicia da notte, e disse:

— C’è il tal giornale che paga benissimo le appendici: e poi si obbliga di far pubblicare a volume il romanzo, riservandosi tutti i vantaggi di questa prima edizione. Perchè tu non potresti...

— È quella bestia del tuo degno collega che ti ha consigliato? — gridò Carina, mostrando di nuovo il viso infiammato sul candore del lenzuolo scosso. — Impiegati, impiegati! Voi non vedete al di là di due miserabili soldi!

— Ah, è vero! — continuò amaramente. — Io non ho più niente da portare sulla mensa quotidiana. Mio padre mi nega ciò che mi aveva promesso, per dar da mangiare ad una donnaccia; io non produco, è vero, io non produco niente. È giusto dunque che io venda