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la morte scherza | 129 |
tare la polvere, guidato dal servo Antonio Maria, un bellissimo Ercole giovinetto, dai capelli crespi e folti come un cespuglio, e il viso sbarbato, grasso, rosso e bruno come una melograna. Antonio — Maria aveva diciannove anni; era un protetto di zia Areca, che lo teneva da molto tempo al suo servizio, e tutti lo invidiavano, ma lo ritenevano affezionatissimo alla vecchia. Ogni tanto egli sollevava la tenda del carro e domandava all'inferma se voleva qualche cosa.
— Giacchè non dormite, perchè non chiamate vostra nipote Rosa a tenervi compagnia? Qui in fondo al carro ci stanno due persone.
— La compagnia ce l'ho, — rispose la vecchia, scuotendo il rosario con la mano non paralitica. — Dove siamo ora? È lontano questo mare?…
— È lontano! — rispose rozzamente il giovine, stendendo il braccio verso l'orizzonte. — Ce ne vuole ancora prima d'arrivare!
— Santa Greca mia gloriosa! — sospirò la vecchia. — Non ne posso più: questo carro mi scuote tutta: mi pare di friggere entro una padella.
Gli occhi neri del giovine lampeggiarono: