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Corrias ce n’è uno solo, un galantuomo, un leone; e sono io! — disse francamente. — Che hai tu da dire a Mauro Corrias?

— No; domandavo così: t’ho sentito nominare. Sei molto ricco?

— Sicuro che son ricco! Cento porci, duecento pecore; tutti mi rispettano. Bevi, lo straniero, che arte è la tua?

— Contadino, — rispose l’altro, e tornò a fissare sulla fiamma i suoi occhi rotondi e lucenti.

Mauro riprese a chiacchierare e a vantare la sua roba.

— I miei porci? I più belli dei salti di Nuoro. Girerò tutta l’isola, ma bisogna che trovi un bel bosco. Ho un bosco anch’io, sui monti di Nuoro, dove la scure non ha mai sfiorato un tronco. Ma quest’anno non c’è una ghianda, neppure per farne bersaglio ad un colpo di fucile. L’anno scorso sì, era una buona annata. Ma l’inverno fu mite e quest’anno, in conseguenza, l’annata è cattiva. L’anno venturo, speriamo, sarà migliore. Cosa ne dici, tu?

~ Speriamo! — disse l’altro, indifferente.

A un tratto Mauro rise, ricordando qualche cosa di piacevole.

— Sì, una volta sola nevicò, e fece molto