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66 | grazia deledda |
ste, cacce, tornei, e fra i canti e i liúti, e le mandòle dei trovadori, che non mancavano nella corte degli Arboréa.
Ora avvenne che gli Spagnoli invasero il regno di Arboréa, e don Mariano, lo sposo di Mariedda, dovette partire col suo esercito per difendere le sue terre e cacciare gl’invasori. Partí e lasciò Mariedda che fra poco sarebbe diventata madre di un bel principino.
— Addio, bella amica — le disse baciandola in fronte, prima di montare sul suo gran cavallo bianco dalla gualdrappa rossa, — sta’ di buon animo, e fa’ che al mio ritorno trovi un nuovo principino bello e forte come...
— Come te, bell’amico! — rispose donna Mariedda con orgoglio.
Durante la guerra, don Mariano stette lungo tempo lontano dalla sua capitale, dal vecchio padre, dalla sposa, e questa, qualche mese dopo la sua partenza, divenne madre di un bellissimo bambino. Questo bambino era color di rosa, e aveva i piedini e le manine che sembravano fiori.
Bisogna che sappiate, però, che vi era chi aspettava ansiosamente il giorno della nascita del