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nostra signora del buon consiglio 61


Rimasta sola, Mariedda si rimise a piangere e a pregare, ma subito ricomparve quella Celeste Signora, con un vestito di broccato d’oro e un diadema di perle come quello della Regina di Francia.

— Dormi, Mariedda, e non temere, — le disse, con voce che pareva musica di rosignolo. — Prendi questo rosario, che ha virtú di guarire i malati, e nella fortuna non dimenticarti di me, se non vuoi che t’incolga sventura. —

E sparí, lasciando nella stanza una luce d’aurora primaverile e una fragranza di garofani.

Mariedda non aveva potuto dire una sola parola. Speranzosa ed estasiata baciò il rosario di madreperla lasciatole dalla divina Signora, se lo pose al collo e si addormentò tranquillamente senza chiedersi che cosa l’indomani avverrebbe.

Ma l’indomani ella si svegliò sotto un roveto, vicino ad una palude; e tosto pensò che là doveva averla trasportata, durante il sonno, la sua Santa Protettrice.

Levatasi, recitò la solita preghiera, poi si avviò verso una città che si scorgeva in lontananza, tra i vapori rosei del bellissimo mattino.

Cammina, cammina, vide un piccolo pescatore