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nostra signora del buon consiglio | 59 |
la prese con sé nella stanza piú remota della casa, e le disse:
— Tu non hai voluto per marito Predu Concaepreda (Pietro Testadipietra). Beh! Siccome tu devi assolutamente maritarti, preparati a sposar me.
La poveretta rimase, come suol dirsi, di stucco: poi esclamò:
— Ma come va quest’affare? Voi non siete mio zio? E da quando in qua gli zii possono sposar le nipoti?
— Tu sta’ zitta, fraschetta! Io ho dal papa il permesso di sposarmi con chi voglio, e di sposarmi anche senza prete. E ho deciso di ammogliarmi con chi mi pare e piace. Tu pensa bene ai fatti tuoi. O quell’uomo del villaggio, o me. Ti lascio una notte per deciderti.
E se n’andò chiudendola dentro.
Appena sola, Mariedda si mise a piangere e a pregare fervorosamente Nostra Signora del Buon Consiglio, perché l’aiutasse e la ispirasse.
Ed ecco, appena fatta notte, le apparve una donna bellissima, tutta circondata di luce, vestita di raso e di velo bianco, con un mantello azzurro