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24 grazia deledda


il viso... — ripeteva Giaffà, per non scordarsene, avviandosi verso il mare.

Là giunto si curvò, prese dell’arena e cominciò a sfregare. Sfrega che ti sfrego, finí col far distaccare il fondo del pajolino: allora se lo accostò al volto, in modo che il suo viso appariva tutto nel circolo del pajolino sfondato, e si toccò il naso.

— Credo che ci si veda, — pensò, ma non ne fu ben sicuro.

Passava una barca di pescatori.

— Approda! approda! — gridò Giaffà; — e quando la barca, credendolo i pescatori un naufrago, fu vicina, egli chiese:

— Si vede il mio volto attraverso questo pajolino?

— Bestia! — gli gridarono i pescatori: — per questo ci hai fatto approdare?

E uno dei pescatori saltò sulla riva, diede a Giaffà un buon numero di schiaffi, e gli disse:

— Un’altra volta devi dire: buona corsa! buona corsa!

Giaffà se n’andò via tristemente. Di lí a poco vide un cacciatore che puntava l’arco contro una lepre.