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18 grazia deledda


figlio che si caricò tranquillamente la porta sulle spalle.

* * *

E da quel giorno madre e figlio ripresero la loro vita oscura, calma nei giorni in cui Giaffà si contentava di giocare coi monelli delle vie. Ma un bel giorno egli ne fece una piú grossa delle altre.

Da quando avevano il famoso panierino, Pan-a e il figliuolo si permettevano di tanto in tanto qualche pranzo di lusso.

Ora, un giorno comparve sulla loro mensa un magnifico gallo, che la vedova aveva squisitamente cucinato. A Giaffà, cui la carne di gallo era del tutto ignota, piacque tanto che chiese alla madre cosa mai fosse.

— È un canta-di-notte, — rispose Pan-a scherzando.

Giaffà comprese a suo modo: non disse nulla, e continuò a mangiare avidamente, senza mai potersi saziare di quella squisita carne. Perché dovete sapere che agli altri difetti egli univa la ghiotto-