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8 grazia deledda


che aveva gli occhi storti, un codino lungo come una serpe, e una veste di raso rosso a rose gialle, — una povera vedova. Il Mandarino si chiamava Sci-teu, la povera vedova Pan-a. Il marito negoziante aveva lasciato a Pan-a solo una pezza di tela e una croce di figlio, che tutti, a ragione, chiamavano lo scemo, benché il suo vero nome fosse Giaffà. Questo Giaffà era il più bel tipo di matto che si possa immaginare: ogni giorno ne faceva una, tanto che sua madre doveva usare grande pazienza per sopportarlo. Ella diceva, che vivevano nell’estrema miseria per colpa di Giaffà, il quale a vent’anni giocava ancora coi monelli delle vie. Con quel suo codino arruffato e le vesti sporche, sembrava un gatto arrabbiato.

Un giorno, in cui mancava il necessario per pranzare, la povera donna si decise di vendere la pezza di tela che custodiva religiosamente in memoria del defunto marito. Ma la fame, a quanto pare, costringe anche a disfarsi dei ricordi cari: quindi Pan-a chiamò Giaffà e gli disse:

— Figlio mio, va e vendi questa tela; ma bada, non farne una delle tue; vendila a chi meno ciarla, perché chi chiacchera molto non compra mai. Se hai fortuna, compreremo anche il thè. Va, e