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— Ah! — disse Maddalena per la terza volta; e non sapeva perchè, ma si sentiva gli occhi arsi dalle lagrime.
Attraversarono il cortile e rientrarono nella cumbissia, dove zio Portolu, Pietro e gli amici, seduti per terra attorno al focolare cantavano e giuocavano. Maddalena sedette nella penombra, accanto al finestrino, seria e composta più del solito; Pietro le andò vicino e la guardò intensamente.
— Sei seria, Maddalena. Perchè? Hai veduto Elias? Ti ha detto qualche cosa?
— No, non l’ho veduto.
— È di malumore, Elias. Lascialo dire, sai, non badargli; egli tratta tutti così.
— Ma non m’importa! — ella esclamò con vivacità. — Eppoi egli non mi disse nulla di scortese.
— Eppoi tu sei prudente! Non è vero che sei prudente? — disse Pietro tutto carezzevole, passandole una mano sulle spalle.
— Lasciami! — diss’ella di cattiva maniera. — Va e gioca.
— No, io resto qui. Maddalena.
— Va!
— No!
— Zio Portolu, dite a vostro figlio che ritorni a giuocare.