Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 59 — |
venisse a gettarmisi fra le braccia, io la respingerei. Non la voglio: è tua. Se fosse di un altro, anche a costo di tornare in quei luoghi, gliela toglierei; ma è tua: dormi contento, fratello mio. Anch’io prenderò moglie, presto, subito. Chiederò Paska, la figlia del priore.„
“Ebbene„, pensava poi, “sono un idiota. Che bisogno c’è di prender moglie, che bisogno c’è di pensare alle donne? Si può vivere anche senza le donne. Oh che non sono vissuto tre anni senza neanche vederne? Forse è per questo che, appena tornato, la prima che vedo mi fa innamorare? Ma io sono un matto: lasciamo star le donne, che fanno diventar matti. Dormiamo.„
Ma si voltava e rivoltava, e non poteva dormire. Così passò quasi tutta la notte, e fu anche fra i primi a svegliarsi. Dal finestrino aperto su uno sfondo argenteo penetrava la frescura rorida dell’alba; zia Annedda e Maddalena, ancora assonnate, preparavano già il caffè. Elias si sollevò, pallido come un cadavere, coi capelli arruffati e la gola chiusa.
— Buon giorno, — disse Maddalena, sorridendogli. — Guardate, zia Annedda, vostro figlio ha in volto il color della cera. Dategli subito subito il caffè.