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zioso in un cantuccio. — Questo poi è troppo, babbo mio.

— Lascialo dire.... — mormorava Mattia, tutto contento per le spacconate del padre.

— Tu sta zitto, figlio mio, tu di queste cose non ne sai, tu sei nato ieri. Ma che state facendo, giovanotti? Bevete, bevete, che diavolo! L’uomo è nato per bere, e noi siamo uomini.

— Siamo tutti uomini, — concludeva filosoficamente, con accento persuasivo, — uomini voi e noi, e bisogna compatirci a vicenda. Oggi voi avete le spade e rappresentate il re, che il diavolo lo fugga, ma domani? Ebbene, domani può darsi che rappresentiate un corno, e può darsi che zio Portolu allora vi sia utile. Perchè io sono di buon cuore, ah, questo può dirvelo tutto il paese; come zio Berte ce ne son pochi. Ma anche i figli miei son di buon cuore; hanno il cuore come colombi. Ebbene, se voi passate nel nostro ovile, nella Serra, noi vi daremo latte, formaggio, ed anche miele. Eh, abbiamo anche miele, noi! Ma voi, giovanotti, chiudete un occhio, o magari tutti e due, non spiate al re tutte le cose che vedete, perchè infine tutti siamo uomini, tutti siamo soggetti all’errore....