Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 228 — |
guardingo, e poi si sentiva contrariato vedendo che Maddalena non era sola.
— Perchè bisogna finirla! — diceva a sè stesso per scusarsi. — Bisogna parlare e finirla una buona volta.
Ma passò parecchio tempo e Maddalena non lo molestò.
— Si è rassegnata: tanto meglio! Chi sa? forse mi sono ingannato, forse ella pensa più a Jacu Farre che a me! — egli si diceva; e gli pareva di esserne contento, ma in fondo provava uno strano e infondato dolore.
Un pomeriggio d’ottobre, però, due o tre giorni prima di quello fissato per la cerimonia degli ordini, mentre egli stava studiando nella sua cella, vennero a dirgli che lo cercavano.
— È lei! — pensò turbato.
Non era lei, ma era un ragazzetto del vicinato, mandato da lei: — Che prete Elias (lo chiamavano già così) andasse subito subito a casa perchè c’era bisogno di lui.
— E mamma? — chiese Elias.
— Non lo so.
— È forse malato il bimbo?
— Non lo so.
— Va; vengo subito.