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d’un tratto il cuore gli si vuotava, ed egli ripiombava tutto nella disperazione.

— No! no! no! Perchè vaneggio in questo modo? È così che vinci la tentazione, Elias Portolu? Son questi i tuoi voti? No, no, no; vincerò io; va indietro, Satana, ti vincerò, ti vinco!

E stringeva i pugni come per una lotta vera. E così passavano le ore, i giorni, le notti e i mesi.

Un giorno gli annunziarono che fra poco gli verrebbero impartiti i primi ordini: egli non se ne rallegrò, nè se ne rattristò. Oramai gli pareva d’aver acquistato esperienza e di non doversi più illudere. Ricordava i primi tempi del suo amore, quando sperava che il matrimonio di Pietro con Maddalena sarebbe bastato per guarirlo dalla passione. Invece!...

— No, non voglio illudermi, — pensava. — Resterò uomo e soggetto alle passioni: no, la salvezza non è negli ostacoli tra noi ed il peccato, ma nella forza nostra e nella nostra volontà.

Quando andò a casa sua per partecipare la notizia, per fortuna trovò tutta la famiglia riunita; c’era anche Mattia (ora i Portolu avevano un servo, non potendo zio Berte e il