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Una grave sofferenza le si disegno sul viso pallido, e le sue palpebre, quelle larghe palpebre che si abbassavano con rassegnato dolore, diventarono violette.
Quando Elias rientrò con prete Porcheddu la guardò ed ebbe paura; anche lui si fece pallido e sentì un freddo di morte per il sangue.
Ma prete Porcheddu canterellava, guardandosi attorno, salutando con barzellette e goffi inchini; e volle restare in cucina, sebbene zia Annedda tutta premurosa insistesse per salir nella camera di Maddalena.
— Dunque, come si va, zio Portolu?
— Con due gambe come le galline, prete Porcheddu mio!
— E i figliuoli, i figliuoli, fanno da bravi? Son sempre colombi?
— Ah, sì! — esclamò zio Portolu spalancando gli occhietti rossi. — Come i miei figliuoli ce ne son pochi, grazie a San Francesco.
Elias si sforzava a sorridere, ma prete Porcheddu gli vedeva un angoscioso smarrimento in viso, e dopo un po’ di chiacchiere guardò Maddalena, ammiccò e disse:
— E tra poco avremo un altro colombo, non è vero! Eh, eh, San Francesco vi vuol bene, zio Portolu: tutte le grazie di Dio sono