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e mi rese forte contro la tentazione: è un uomo allegro, che si diverte, ma in fondo è uomo di coscienza. E furbo! Anche lui, come voi, zio Martinu, ha indovinato subito il mio segreto, mentre non lo ha indovinato nessuno di quelli con cui vivo ogni giorno. Io andrò da prete Porcheddu.

— È Nuorese?

— Non è Nuorese, ma vive a Nuoro.

— Ebbene, vacci, vacci subito.

— Ho paura, zio Martinu.

— Di che hai paura, piccola lepre? — gridò il vecchio.

— Ho paura di trovarmi solo con Maddalena, — rispose Elias con gli occhi smarriti.

— Ah, Elias Portolu, tu mi fai ridere! Che animale sei tu? Sei una lepre? un gatto? una gallina? una lucertola?

— Uomo mortale sono!

— Ebbene, — gridò zio Martinu, — io verrò con te, non ti lascerò solo: oramai tu sei diventato seccante e, pur di non vederti più, se vuoi, ti porto all’inferno.

Questa promessa fece sorridere Elias e lo calmò: vedeva finalmente uno spiraglio di luce davanti a sè. Pensava: