Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 179 — |
impedirmi di tornare a Nuoro finchè la tentazione non avrà cessato di tormentarmi, sarete capace di legarmi, di nascondermi; ma cosa ne so io se potrò seguire il vostro consiglio, se mentre mi legherete non cercherò di mordervi le mani e di scappare e andare a fare quello che vuole il demonio?
— Il demonio! Il demonio! — disse il vecchio alzando le spalle con disprezzo. — Tu ce l’hai col demonio! Sono stufo di sentirti parlare così. Chi è il demonio? Il demonio siamo noi.
— Voi non credete al demonio? E in Dio?
— Io non credo a nulla, Elias Portolu! Ma quando ho chiesto un consiglio l’ho seguito, e quando ho chiesto un aiuto ho baciato la mano che me lo dava, non l’ho morsicata; che la vipera ti morsichi, Elias Portolu!
Elias sorrise tristemente.
— Era un modo di dire, zio Martinu.
— Bene: per modo di dire allora io ti dico che, giacchè vieni a chiedere consigli per non seguirli, ed a chiedermi di legarti per poi mordermi la mano, era inutile che ti movessi, Elias Portolu. Tu credi al demonio: ebbene, afferralo per le corna e legalo, ma bada che non ti morda.