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chi di cinghiale del vecchio, selvaggi eppur dolci ad un tempo: e zio Martinu sentì scuotersi quel suo cuore di pietra. Gli parve che Elias Portolu, quel ragazzo bello e debole come una donna, nell’ora della bufera si rifugiasse in lui come l’agnellino sotto il sovero.
“Perchè rimproverarlo?„ pensò; “egli soffre, si vede, egli diventa rosso; batter su lui è come batter la scure contro una canna.„ Tuttavia gli chiese con voce rude:
— Perchè sei venuto, ora, Elias Portolu? Che cosa vuoi che ti dica? Avessi tu seguito i miei primi consigli!
— Parole! parole! — proruppe Elias, con vera disperazione. — Cosa ne sappiamo noi se, seguendo io i vostri primi consigli, mio fratello non mi avrebbe ammazzato? Eppure non l’avrei offeso come l’ho offeso adesso; ed ora egli non mi torcerà un capello. Così vanno le cose del mondo, zio Martinu! ed è la sorte, è il demonio che ci perseguita.
— Perchè sei dunque venuto?
— Ebbene, sì — proseguì Elias, sempre più disperato e irritato — sì, sono venuto per chiedervi ancora consiglio, e sono certo che il vostro consiglio sarà buono; e sono venuto per chiedervi aiuto e sono certo che voi, per