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mondo non c’era rimedio. E quello che doveva succedere succederebbe lo stesso, qualunque fosse il consiglio del vecchio.
Ricordò quante volte zio Martinu gli aveva dato buoni consigli; egli se n’era sentito sempre sollevato, ma giammai aveva potuto seguire quei consigli. Pensando a ciò, si lasciò cader seduto presso il fuoco, con tal visibile espressione di dolore sul viso che zio Martinu indovinò subito ogni cosa.
— Dove eravate? — disse Elias. — Vi ho cercato tante volte.
— Perchè mi hai cercato, Elias Portolu?
— Da tanto tempo che non vi vedevo.
— E ora dove vai, così di notte!
— Vengo qui, zio Martinu.
— Sei stato in paese?
— No, dopo l’ultimo giorno di carnevale.
— Mi hai cercato dopo?
— Sì — disse Elias; poi sentì che zio Martinu indovinava ogni cosa, e arrossì.
— Tu sei sparuto — disse zio Martinu fissandolo in viso — tu porti in faccia il segno del peccato mortale. Perchè cercarmi, se non avevi più bisogno di consigli?
Come altre volte Elias sollevò gli occhi spalancati, spauriti e smarriti, incontro agli oc-