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Elias ripensava alla mascherata, ai rumori, ai colori della folla, al ballo con Maddalena; e ogni più piccolo ricordo lo faceva tremare. Ah, tutti quelli ch’egli aveva veduto erano felici, e lui solo era condannato ad errare nella solitudine, e la felicità si cangiava per lui in tormento. Ricominciò a ribellarsi: eppoi giacchè il primo passo era fatto, giacchè l’anima sua era inesorabilmente perduta, perchè non continuare a godere?

“Sono un idiota„ pensava. “Maddalena non può più vivere senza di me, me lo ha detto, ed io le ho giurato che sarò sempre suo. Perchè devo renderla infelice? Non faremo altro male sulla terra; vivremo sempre come marito e moglie, e Pietro non soffrirà mai nulla per colpa nostra.„ E il suo viso si rischiarava al sogno di tanta felicità; ma subito, improvvisamente, sentiva l’orrore del suo sogno, e avrebbe voluto rotolarsi per terra, smuover le roccie, urlare al cielo il suo peccato, sbatter la testa contro le pietre, per dimenticare, per levarsi dalla mente i desideri e i ricordi.

Al cader della sera fu vinto da una tristezza, da un languore invincibile. Cominciò a guardare l’orizzonte, verso Nuoro, col desiderio