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devi esserti mascherato, ed hai ballato, ed hai vegliato e ti sei divertito; te lo leggo negli occhi, figliuolino mio. E tuo padre era qui, a lavorare, a tender l’orecchio contro i malfattori, mentre tu ti divertivi. Ma va; eh, non credere che io sia invidioso; è il tuo tempo, e il mio è passato, ed ora è la quaresima. E zia Annedda cosa fa? ah, essa mi ha mandato le focaccie e le frittelle: ah, essa non dimentica il vecchio pastore. E Madelenedda mia cosa fa? Si diverte? Sì, lasciamola divertire, la piccola colomba; essa è una santa, come zia Annedda; eh, le rassomiglia, più che i suoi figliuoli.

“Ah, s’egli sapesse!„ pensava Elias fremendo; ogni parola del padre lo colpiva al cuore. Intanto gli pareva di non potersi abbandonare ai suoi pensieri alla presenza di zio Portolu, e appena potè andò in cerca di solitudine e senza confessarselo, desiderò d’incontrare zio Martinu. Ma il vecchio non c’era. Attraversando la tanca Elias incontrò solo il fratello Mattia, che errava tranquillo e taciturno, armato d’una lunga pertica. Nessun altro. Sotto quel gran cielo morto, nell’immobilità d’ogni cosa, le tanche sembravano ancor più deserte e sconfinate.