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vide che Elias e Maddalena ballavano assieme.
— Eh, essi sanno ballare! — disse tra sè, bonariamente. — Se li vedesse zia Annedda, in verità mia che li bastonerebbe!
Elias e Maddalena ballavano bene, composti: ma non badavano molto al ballo, dopo essersi quasi senza avvedersene trovati l’una nelle braccia dell’altro, storditi da un’ebbrezza senza nome. Elias si sentiva battere quasi angosciosamente il cuore, e Maddalena vedeva roteare vertiginosamente intorno a sè quel circolo di visi pallidi, brutti, insolenti.
— Io vorrei parlare, ma cosa devo dirle? — pensava Elias cingendole con una stretta disperata il busto, sotto la gonnella scura che le scendeva dal collo. Ma invano cercava con angoscia una parola, una sola parola da dirle. Solo sentiva un impeto pazzo di sollevarla fra le sue braccia, di rompere quel circolo di sciocchi curiosi, di fuggir via, lontano, nella solitudine, urlando in un sol grido tutto il suo dolore e la sua passione. Ma Pietro era là, fermo, terribile come una sfinge sotto la sua maschera che rideva di un riso grottesco, ed Elias, da qualche tempo, aveva una strana paura di suo fratello.