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futuro cognato di Pietro. — Egli dice che siete dei colombi, e in verità che sei bianco come un colombo, Elias Portolu.
— Ma ridiventerai nero, — disse Mattia. — Da domani cominciamo a trottare verso l’ovile, non è vero, fratello mio?
— Ch’egli sia bianco o nero poco importa, — disse Pietro. — Lasciate queste sciocchezze, lasciategli raccontare quello che raccontava.
— Dicevo dunque, — riprese Elias con la sua voce fiacca, — che quel gran signore mio compagno di cella, era il capo dei ladri di quella grande città, come si chiama..... non ricordo più, via. Era con me, mi confidava tutto. Quello sì, che si dice rubare: cosa contano i nostri furti? Noi, per esempio, un giorno abbiamo bisogno d’una cosa, andiamo e rubiamo un bue e lo vendiamo; ci prendono, ci condannano, e quel bue non basta a pagare l’avvocato. Ma quelli là, quei grandi ladri, altro che! Pigliano dei milioni, li nascondono, e poi quando escono di prigione diventano ricchissimi, vanno in carrozza e si divertono. Cosa siamo noi, Sardi asini, al loro confronto?
I giovanotti ascoltavano intenti, pieni d’ammirazione per quei grandi ladri d’oltremare.