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nell’aria, animali strani che passavano di corsa senza destare alcun rumore, e nella voce lontana del bosco, in quella immensa solitudine di macchie e di roccia, sentiva spesso lamenti arcani, sospiri e susurri.
Elias invidiava un po’ il carattere e la semplicità del fratello.
— Eccolo, — pensava, — egli è sempre calmo come un bimbo di sette anni. A che pensa? che desidera? Egli non ha mai sofferto e forse non soffrirà mai: egli non è un forte, ma è sempre più forte di me.
In quello scorcio d’autunno, però, dopo il colloquio con zio Martinu, gli parve d’avere finalmente acquistata una certa energia; se non altro riusciva a dominarsi ed a far buoni propositi per l’avvenire. Ma un giorno, rientrando in paese, trovò burrasca fra Pietro e Maddalena. In quel tempo Pietro seminava il frumento, la cui sementa era stata serbata in un’arca sarda antica di legno nero posta nella camera degli sposi. Ora a Pietro sembrava che una certa quantità di questa semente fosse venuta meno, ed aveva cominciato a mormorare contro la moglie.
— Cosa vuoi che ne abbia fatto? — diceva Maddalena, assai offesa. — Focacce o dolci?