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Martinu e gli diede da lavorare, lo fece suo pastore e poi custode delle sue tancas. D’allora in poi zio Martinu era diventato il braccio destro, il servo più fedele dell’uomo che voleva uccidere.

Ed Elias provò un senso di sollievo; in fondo egli si vergognava della sua debolezza e delle sue indecisioni continue; ma se un uomo di ferro come zio Martinu Monne nella sua fiera giovinezza non era riuscito a vincer la potenza d’uno sguardo onesto, come poteva lui, povero debole fanciullo, vincer l’orrore della confessione ai suoi, di ciò che gli sembrava un delitto?

— Il fatto che ti ho raccontato, — aggiunse il vecchio, — non ha, certo, confronto con la tua storia; ma dimostra egualmente come al di sopra di noi ci sia una forza che noi non possiamo vincere. Tuttavia se tu puoi, Elias Portolu, cerca di fare qualche cosa!

— Io non posso far nulla, zio Martinu! — disse Elias scoraggiato.

— Tu forse desideri che mi intrometta io.... — cominciò il vecchio, pensoso, dopo breve silenzio; ma Elias gli strinse il braccio e protestò fieramente: — Mai, zio Martinu! Mai, mai! Ah, non mi fate