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Egli parlava piano, un po’ ansioso, un po’ vergognoso, ed occhi bassi. Zio Martinu lo guardò dall’alto, lungamente, intensamente: intese, non rispose parola.

— Vi dirò.... stasera.... Non pensate male, zio Martinu mio, — disse Elias sollevando gli occhi. — Mi fido di voi più che di mio padre.

Zio Martinu non rispose, non si commosse, non sorrise; solo gli battè una mano sulla spalla, e per tutto il giorno lo seguì passo passo come un’ombra.

Il pranzo fu oltre ogni dire lieto e chiassoso. Zio Portolu annunziò a zio Martinu che Maddalena e Prededdu si sarebbero sposati tra poco, dopo la raccolta del frumento; ma il vecchio non parve gran fatto rallegrarsi di questa notizia.

Le donne e Pietro partirono verso il tramonto; Maddalena sembrava allegra, rideva, scherzava, si rivolgeva a Pietro con continui sorrisi e non badava più ad Elias. Ma Elias, spinto anche un po’ dal suo amor proprio, non s’illudeva su quella falsa allegria.

— Ella mi crederà uno stupido, — pensava. — Ebbene, tanto meglio; ma se sapesse.... se sapesse....