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bosco taceva nella quiete solenne della sera: bisognava tornare alla capanna.
— Verrete, zio Martinu? Vi aspettiamo, non mancate.
— Verrò.
— Be’, non mancate! — avvertì Elias, scavalcando il muro.
— Non ho mai mancato alla mia parola, Elias Portolu. Saluta tuo padre a nome mio.
— Bene, buona sera.
— Buona sera.
Zio Martinu non mancò, anzi venne prestissimo, e aiutò i pastori nei preparativi per quella specie di festa campestre. L’aurora annoiata incendiava l’oriente, versando splendori d’oro roseo sull’erba e sulle pietre della tanca; ad ovest il bosco taceva sugli sfondi del cielo di lavagna chiara.
Zio Portolu arroventava una pietra per fare la giuncata. Elias e zio Martinu ammazzavano un agnello grosso quanto una pecora: lo scuojarono, lo squartarono e gli estrassero i visceri fumanti.
Poco dopo il sorgere del sole giunsero Pietro e le donne. Venivano lentamente, sopra un carro guidato da Pietro; nessuno mosse loro incontro, ma Elias si sentì battere violente-