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62 grazia deledda


studiava sempre meno, e che beveva. Questo fu un grave dispiacere per tutti.

Il signor Antonio divenne pensieroso; la madre sempre più taciturna e melanconica. Che fare? La vita segue il suo corso fluviale, inesorabile: vi sono tempi di calma e tempi torbidi, a cui nulla può mettere riparo: e invano si tenta di arginarla, di opporsi anche di traverso nella corrente per impedire che altri venga travolto. Forze occulte, fatali, spingono l’uomo al bene o al male; la natura stessa, che sembra perfetta, è sconvolta dalle violenze di una sorte ineluttabile. Il signor Antonio, e più di lui la signora Francesca, si piegavano sulla china che pareva franasse sotto i piedi dei loro figliuoli: si rimproveravano, ciascuno però per conto proprio, di non aver saputo creare, con l’educazione, l’energia, la costanza, il sacrificio di tutte le ore, un terreno più solido e sicuro per il cammino dei loro figli: il signor Antonio aveva loro comprato terreni e greggi, la signora Francesca aveva per loro risparmiato anche il centesimo: che valeva? Anzi valeva forse dannosamente, perché, senza il benessere e l’avvenire assicurato, i ragazzi sarebbero stati costretti a lavorare e crearsi da loro una posizione. Fantasie, forse, anche queste: poiché c’erano intorno esempi di gente povera, o mediocre, che tuttavia era spinta da un destino di dolore e di colpa, molto più triste di quello dei fratelli di Cosima. Se n’era avuto un caso nel disgraziato Juanniccu. E un altro caso